E la risposta della Commissione
L’attuale fase pandemica, sta sottoponendo l’intero sistema nazionale di istruzione a forti tensioni e la IeFP, in particolare, non è stata oggetto di provvedimenti nazionali sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sulla gestione della didattica a distanza; problematiche queste che hanno un profilo nazionale che si aggiungono a quelle meno recenti sul riconoscimento del CCNL quale requisito per l’accesso all’accreditamento regionale, o sulla disparità di risorse destinate, peraltro insufficienti. Per questo le parti hanno sollecitato la ripresa urgente del confronto con la IX Commissione.
Il 23 dicembre, a seguito della richiesta delle Associazioni Forma e CENFOP e delle OO.SS. FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA e SNALS CONFSAL è ripreso il costruttivo confronto con la IX Commissione della Conferenza delle Regioni in un incontro presieduto dalla Presidente Alessandra Nardini.
Le Associazioni datoriali e le Organizzazioni sindacali hanno ricordato e sottolineato come il sistema della Formazione Professionale in ogni sua componente (IeFP, IFTS, ITS Formazione continua e permanente per adulti disoccupati ed occupati) rappresenti nel nostro Paese uno strumento di forte rilevanza ed impatto nelle politiche attive del lavoro. Sono circa 160.000, infatti, i ragazzi che frequentano i percorsi triennali e quadriennali di IeFP nei Centri di Formazione Professionale, accreditati dalle Regioni, che realizzano il loro percorso formativo: tanti trovano lavoro, altri riprendono gli studi superiori e universitari, altri ancora danno vita a nuove attività produttive.
“Il nostro Paese investe troppo poco nella formazione professionale. La scarsità e disomogeneità delle risorse pone ed accentua evidenti ed immotivate diseguaglianze tra i giovani esclusivamente sulla base delle loro scelte. È una questione che investe la pari dignità tra i due soggetti impegnati, tra gli allievi delle stesse fasce di età e i tra lavoratori della formazione professionale, posti su piani diseguali e spesso contrapposti a quelli dell’istruzione statale”, ha affermato durante l’incontro la presidente nazionale di Forma, Paola Vacchina.
Le parti sociali chiedono alla IX Commissione di operare a sostegno di un nuovo quadro legislativo ed economico tendente a dare sicurezza e stabilità ai percorsi di IeFP gestiti dal privato sociale, a chi li frequenta e a tutti coloro che vi lavorano, in ragione soprattutto dei risultati conseguiti e del ruolo fattivo nelle politiche attive del lavoro. Il costo di una attività formativa di qualità, tuttavia non è riconosciuto adeguatamente attraverso i parametri economici in vigore nelle varie Regioni, peraltro molto differenziati tra loro. Il sistema della IeFP nella sua componente del privato sociale, in particolare, sebbene facente parte del sistema nazionale entro cui si assolve pienamente l’obbligo di istruzione ed il diritto-dovere, non è stato adeguatamente supportato, sotto il profilo sia normativo che economico, per la gestione della didattica a distanza, per gli strumenti informatici da mettere a disposizione degli allievi, per la connettività, per i dispositivi di protezione e le sanificazioni, per i bisogni educativi particolari di alcune tipologie di allievi svantaggiati (tra l’altro presenti in gran numero presso i CFP). A fronte, per ora, di un assoluto silenzio da parte del Governo, le risorse messe a disposizione da alcune Regioni sono uno sforzo apprezzabile ma in molti casi ancora insufficiente.
È necessario che l’IeFP possa operare in un quadro normativo ed economico certo e stabile pur in un contesto, come quello che si sta affrontando in questa fase, di continue chiusure e riaperture parziali delle attività. Le parti chiedono alla IX Commissione di sollecitare urgentemente il Governo ad approvare anche per l’anno formativo 2020-2021 la norma contenuta nel secondo comma dell’art 91 del decreto rilancio, convertito nella legge 77/2020, che faceva salva la validità dell’anno formativo 2019/20 e derogava alle norme che prevedono tagli lineari ai finanziamenti in caso di mancato raggiungimento di alcuni parametri quali-quantitativi.
A differenza da quanto avveniva in passato, non tutte le Regioni chiedono come requisito fondamentale per l’accreditamento, o nei bandi, l’adozione del CCNL della FP. Questo ha introdotto una dinamica concorrenziale al ribasso sul costo del lavoro che non garantisce la stessa qualità, innescando un vero e proprio fenomeno di dumping. La dimensione contrattuale è parte fondamentale del valore che attribuiamo al sistema dell’IeFP in quanto adeguato alla sfida educativa che oggi le parti stanno rinnovando ed adeguando alle nuove sfide con spirito di collaborazione. Per questi motivi le parti chiedono con forza alle Regioni di voler ripristinare omogeneamente in tutto il territorio nazionale l’applicazione del CCNL della FP come requisito indispensabile per l’accreditamento degli Enti di formazione e per la partecipazione ai bandi”
Il costo di una attività formativa di qualità, tuttavia non è attualmente riconosciuto adeguatamente attraverso i parametri economici in vigore nelle varie Regioni, peraltro molto differenziati tra loro. Vanno quindi adeguate con urgenza le UCS o comunque i riconoscimenti economici dell’attività formativa, fermi da molti anni.
Il sistema della formazione professionale opera anche nella formazione continua e permanente per adulti disoccupati ed occupati, a servizio dei giovani NEET (con Garanzia Giovani e altre proposte) e di tutte le fasce svantaggiate sul mercato del lavoro. Sottolineiamo l’importanza di potenziare, sull’intero territorio nazionale, la filiera tecnico professionale che, a partire dai percorsi triennali per la IeFP, prosegue con IV e V anni. Gli IFTS dovrebbero avere una programmazione più continuativa e diffusa sull’intero territorio, così come gli ITS, che vanno grandemente potenziati. La maggiore stabilizzazione della filiera tecnico professionale deve rappresentare una valida opzione stabile per le famiglie di allievi ed allieve, quale scelta consapevole di un percorso di qualità, coerente con i bisogni del mondo del lavoro.
In questa fase delicata di passaggio tra due settennati di programmazione europea, complice anche il dirottamento di molte risorse economiche verso altri capitoli di spesa a causa dell’emergenza sanitaria, infine, in molte Regioni non stanno uscendo avvisi, fatto che mette in forte difficoltà il sistema e soprattutto rallenta l’avvio di una fase di ripresa produttiva ed economica nei territori, sottraendo concrete possibilità di occupazione, in un momento in cui la riconversione professionale appare una reale necessità. Riteniamo che l’infrastruttura formativa che le Regioni hanno saputo darsi in questi anni con la collaborazione degli enti e dei lavoratori della formazione professionale vada preservata e rafforzata, in quanto rappresenta uno dei perni fondamentali sui quali basare la ripresa e il rilancio dei territori e del Paese tutto. Per questo rivolgiamo un accorato appello perché si possa pianificare un confronto stabile tra le nostre organizzazioni e la IX Commissione. Riteniamo infatti che trasferire sul piano nazionale il sistema di confronto già attivo presso i preposti tavoli regionali, possa costituire un momento di sintesi che faciliti una risposta omogenea e più rapida a problematiche spesso comuni all’intero territorio nazionale. Siamo portatori di analisi di problematiche e possibili soluzioni: per questo riteniamo che la strutturazione di un confronto stabile possa essere un’occasione di reciproco interesse.
In sintesi le parti hanno chiesto alla IX Commissione della Conferenza delle Regioni di rendersi protagonista di una nuova stagione riformatrice che rilanci e garantisca in tutte le Regioni l’accesso ai percorsi di IeFP degli enti accreditati, l’adeguatezza e la certezza delle risorse in un quadro di pari dignità con il sistema dell’istruzione professionale statale, rilanci la formazione professionale in tutta la sua filiera e le politiche attive del lavoro, riconosca il solo CCNL FP sottoscritto dai soggetti più rappresentativi a livello nazionale quale criterio essenziale per l’accreditamento regionale e i bandi, regolamenti l’attuale fase emergenziale con politiche coerenti e finanziamenti adeguati, garantisca la sicurezza sui luoghi di lavoro e un quadro normativo certo per portare positivamente a compimento anche l’attuale anno formativo in tutte le Regioni.
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