“Nonostante i ripetuti appelli al Governo, nel DL Rilancio mancano le risorse necessarie a sostenere la didattica a distanza per gli allievi e le istituzioni accreditate della formazione professionale. Sono a rischio sopravvivenza anche gli stessi enti che erogano la formazione e che stanno sostenendo a proprie spese la continuità didattica per garantire l’istruzione a 170mila allievi in tutta Italia”.
Lo afferma Paola Vacchina, presidente nazionale di Forma, l’associazione degli enti nazionali di formazione professionale, e consigliera del CNEL.
“Bene, invece, l’inserimento nel decreto delle norme di salvaguardia dell’anno formativo, ma sono stati completamente ignorati gli allievi della IeFP e le istituzioni formative.
Particolarmente grave la disattenzione perché la mancanza di risorse per la formazione professionale si configura come la violazione di un diritto fondamentale e del principio di uguaglianza nei confronti di ragazzi spesso strappati all’abbandono scolastico e rimotivati a completare la propria educazione con il conseguimento di un titolo di studio per l’immissione nel mondo del lavoro”, continua Vacchina.
Il sistema degli enti di formazione accreditati, infatti, secondo gli ultimi dati ufficiali diffusi da INAPP, garantisce altissime percentuali di successo formativo nella IeFP (che è ordinamentale e complementare alla scuola secondaria di secondo grado) e nei percorsi ITS.
Molto rilevanti anche i risultati occupazionali: il 69% dei diplomati della IeFP risulta occupato dopo il titolo, il 6,9% continua a formarsi, l’1,3% è impegnato (stage, borse di studio o lavoro, servizio militare, servizio civile, ecc.). Nel caso degli ITS, la percentuale di studenti occupati a un anno dal titolo si attesta all’80% con punte del 90% (dati Indire).
Come avvenuto anche di recente nell’incontro con la Ministra Nunzia Catalfo le due associazioni di categoria, Forma e Cenfop, espressione del mondo dell’Istruzione e formazione professionale (IeFP), dell’IFTS e degli ITS, ricordano che “la continuità formativa per gli allievi dei corsi di formazione professionale, che nella maggior parte dei casi vengono da esperienze di disagio sociale o emarginazione, è doverosa e fondamentale da parte dello Stato”.
ROMA, 20 MAGGIO 2020
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